I migliori rilevatori di fumo e monossido presenti sul mercato: come funzionano e perché consigliarli

L’innovazione tecnologica, cui abbiamo assistito negli ultimi decenni, ha profondamente modificato lo stile di vita delle società moderne.Perfino i piccoli gesti quotidiani sono stati rimodellati ad innovativi schemi. Questo nuovo mondo che ci circonda è finalizzato ad aumentare comfort, sicurezza e produttività. Il designer di tale architettura è la domotica che fonde in un unica architettura: informatica, elettronica e tecnologia all’avanguardia. Affronteremo in questa sede un particolare aspetto del vasto mondo della domotica che attiene alla sicurezza degli ambienti: i rilevatori di fumo. La sicurezza è solitamente affrontata analizzando un’architettura di impianto, ovvero un network di sensori. Tuttavia in questo articolo concentreremo le nostre attenzioni su uno specifico aspetto, o meglio uno specifico sensore premettendo che l’efficienza di una rete di sicurezza ambientale è frutto di un sapiente abbinamento di diverse tecnologie.

Rilevatori di gas e fumi nocivi: come funzionano

I rilevatori di gas e fumi sono dispositivi elettronici adoperati per la rilevazione della presenza, in percentuali, di sostanze aeree nocive alla salute delle persone all’interno di specifici ambienti o per anticipare e prevenire incendi. La scelta di un sensore ossia la sua realizzazione e istallazione dipende dalle caratteristiche fisiche e fattori di rischio dell’ambiente che si intende tutelare. Per tanto la gamma di sensori è molto variegata e in molti casi dedicata a specifiche sostanze. La loro realizzazione non è assolutamente cosa semplice ed è basata sulle leggi della fisica delle particelle. Il sensore è costituito da un involucro esterno all’interno del quale è alloggiata un’ampolla contenente un gas facilmente ionizzante cui sono associati due elementi: anodo e catodo. Il sensore rileva la presenza della particella target grazie alla ionizzazione prodotta dal passaggio della particella stessa all’interno del dispositivo. I rilevatori sono inquadrati in due diverse categorie: fissi e portatili. Queste due categorie principali possono essere suddivise ulteriormente in dispositivi: professionali o semi-professionali. I sensori fissi sono dedicati alla sorveglianza dei livelli di gas e fumi in specifici ambienti domestici ed industriali e solitamente sono inseriti in un complesso network associato ad una control-unit remota, dalla quale è possibile monitorare e gestire l’eventuale emergenza. I sensori più diffusi nei locali di vita ossia dove soggiorna l’uomo sono misuratori di anidride carbonica e monossido di carbonio finalizzati alla prevenzione degli incendi. Questi ultimi due esempi di sensori sono anche chiamati rilevatori di fumi. I rilevatori di gas portatili sono adoperati per la sorveglianza di tecnici specializzati. Solitamente il loro impiego è finalizzato alle ispezioni di locali a fronte di emergenze oppure sorveglianza ambientale durante particolari attività. Per tale motivo questi dispositivi sono anche definiti rilevatori di sostanze esplosive e largamente utilizzati durante lo spegnimento incendio, durante le estrazioni minerarie o ispezioni ad impianti industriali a rischio esplosione e incendio.

Principali tipologie di sensori gas e fumo.

In questo paragrafo offriamo una panoramica dei principali tipi di sensori di sicurezza adoperati per la salvaguardia della vita umana in ambienti domestici e industriali. I segnalatori di fumo usano due tipi di sensori oltre a quelli ionizzanti, descritti nel paragrafo precedente, esistono anche quelli fotoelettrici che sfruttano lo stesso principio. I primi sono decisamente più efficienti e maggiormente utilizzati, tuttavia per un’architettura di sorveglianza efficace si ricorre sempre a soluzioni combinate (cioè si installano entrambi i sensori). La combinazione di doppi sensori tende a soddisfare in modo più efficace la prevenzione di incendi in quanto offre una maggiore capacità di rilevazione. Difatti i sensori ionizzanti sono molto efficaci nell’individuare piccole particelle generalmente associati a flash ed incendi veloci come: la carta che brucia, inneschi provocati da acceleratori o cavi surriscaldati per effetto joule. I sensori fotoelettrici sono dedicati all’individuazione di grandi particelle tipiche di incendi ardenti ed estesi, in grado di saturare l’aria dei locali. Sul mercato esistono pochi modelli integrati (combo) comunque l’architettura può essere strutturata duplicando la linea di impianto, massimizzando la sicurezza. Particolare attenzione è dedicata ai rilevatori di fumo e monossido di carbonio che combinano l’individuazione di fumi nocivi e monossido di carbonio (CO). I sensori solitamente non sono integrati in un unico cover in quanto i rilevatori di fumo vanno fissati al soffitto mentre i rilevatori di CO devono essere installati in basso e sulla parete. La vita media di un sensore di fumo è limitata a 10 anni, per quanto concerne l’alimentazione essi sono normalmente dotatati di batterie al litio progettate per garantire la dovuta alimentazione per l’intera durata del sensore.

 

Raccolta dei rilevatori fumi e gas più gettonati sul mercato della sicurezza degli ambienti

BEGHELLI SENTIGAS DUO :
http://www.beghelli.it/it/ita/prodotti.asp?idProd=7398

LAFAYETTE GS-1:
http://www.facchiano.it/scheda_Prodotto.aspx?Cat=93&SubCat=1153&idArt=9488

SIEMENS LYA26:
https://w5.siemens.com/italy/web/IC/bt/BA/HVAC/controlloemonitoraggio/rivelazione_gas/Documents/LYA26_N7606.it.pdf

BTICINO LIVING INTERNATIONAL l4511-12 IT:
http://www.catalogo.bticino.it/#BTI-L4511/12-IT

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