Intelligenze artificiali creano altre intelligenze artificiali

Come tutti sappiamo, il consumo di energia avviene nei modi più svariati (luce, gas, acqua, ecc..). Tuttavia, in pochi sapevano che l’energia viene consumata anche attraverso Internet. Come fare, dunque, per ridurre i consumi e, di conseguenza, i costi dell’energia? Una delle soluzioni prende il nome di intelligenza artificiale. Di che cosa si tratta?

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Dare una definizione di intelligenza artificiale è un compito tutt’altro che semplice, perchè stiamo parlando di un settore che, sebbene si sia originato solamente in tempi recentissimi, sta già vivendo una fase di evoluzione ed espansione.
Per dare la definizione di intelligenza artificiale, potremmo basarci principalmente sulle definizioni che ci vengono fornite dai vocabolari, secondo le quali l’intelligenza artificiale è l’insieme di tutte quelle tecniche e degli studi il cui scopo è realizzare macchine e calcolatori elettronici che possano riprodurre i ragionamenti tipici dell’intelligenza umana.

Quindi, in sostanza, sembra che le macchine che verranno create in futuro saranno in grado di pensare come l’uomo. L’applicazione di questi sistemi nella vita reale può portare alla risoluzione di moltissimi problemi, uno dei quali è strettamente legato al consumo di energia elettrica: in che modo è possibile ridurre i consumi di energia attraverso le intelligenze artificiali? Andiamo a scoprirlo insieme nel prossimo paragrafo!

 

Google ed il programma DeepMind per risparmiare energia elettrica

Risparmiare sui costi dell’energia elettrica legati all’utilizzo di Internet? Con l’intelligenza artificiale questo sogno diventa finalmente realtà! Siamo in molti a non saperlo, ma il consumo di energia dei data center equivale a più del 2 per cento delle emissioni mondiali di gas serra.

In che modo, dunque, l’intelligenza artificiale può costituire una soluzione contro il consumo di energia? La risposta a questa domanda ci viene fornita da Google e dal programma di risparmio Deep-Mind, promosso dall’azienda Mountain View.
Il problema di Google, infatti, derivava dal consumo di altissime quantità di energia sia elettrica che idrica per il raffreddamento dei server che contribuivano al funzionamento del motore di ricerca e dei servizi online promossi dalla compagnia, fra i quali potremmo citare Gmail oppure Youtube.
L’azienda Moutain View, attraverso il programma di intelligenza artificiale Deep-Mind, ha contribuito ad una migliore gestione dell’energia elettrica necessaria per il raffreddamento dei server, con risultati a dir poco strabilianti: l’adozione di tali programmi, infatti, ha portato Google ad un abbattimento dei costi sull’energia elettrica pari (se non addirittura superiore) al 15 per cento.

Si tratta di un passo da gigante, soprattutto se consideriamo il fatto che, grazie all’intelligenza artificiale, sarà possibile non solamente ridurre le quantità di energia elettrica legate all’utilizzo di Internet, ma anche i gas serra presenti nell’atmosfera.
L’idea di Google di utilizzare l’intelligenza artificiale per abbattere i costi sull’energia è stata seguita anche da altre internet company, fra le quali possiamo citare Facebook, che ha costruito un data centre nel nord della Svezia, oppure Microsoft, che sta addirittura valutando l’opportunità di costruire i suoi Data Center sul fondo del mare, sfruttando l’acqua del mare per avere un raffreddamento più rapido.

 

L’Intelligenza Artificiale genera altre intelligenze artificiali: presentiamo Auto Machine Learning

L’intelligenza artificiale viene utilizzata da Google non solamente allo scopo di ridurre i costi sull’energia legata al processo di raffreddamento dei server, ma anche per creare altre intelligenze artificiali capaci di svolgere ognuna una mansione specifica.

Stiamo parlando, in particolare, del programma Auto Machine Learnig (detto anche Auto ML), un’intelligenza artificiale capace di creare dei “figli” e di istruire ognuno di essi ad eseguire specifiche mansioni. La prima di queste è denominata NASNet, che è una rete di riconoscimento capace di riconoscere gli oggetti presenti all’interno di uno schermo. Qual è il suo funzionamento?

La risposta è molto semplice: mentre questa intelligenza artificiale cerca di riconoscere gli oggetti che vede, Auto Machine Learning valuta le sue prestazioni, facendogli ripetere le stesse sequenze un numero elevatissimo di volte. Il risultato di queste ripetizioni è a dir poco strabiliante, perchè consente alla nuova intelligenza artificiale di raggiungere un livello di precisione altissimo.

Testata su ImageNet e Coco Object Detection (due fra i maggiori dataset di immagini al mondo), NATSet ha raggiunto una percentuale di precisione superiore all’82 per cento nel riconoscimento degli oggetti raffigurati: un risultato davvero straordinario, che oseremmo definire da record.

E riguardo al consumo di energia? Anche sotto questo punto di vista, NATSet si è rivelato molto efficiente, tanto da far pensare ad un possibile utilizzo in dispositivi mobili, come smartphone, tablet, fotocamere, ed addirittura droni, dove il riconoscimento delle immagini è a dir poco fondamentale.

 

La questione etica: NATSet  puo’ arrecare danni alle persone o violare la Privacy?

Come tutti sappiamo, il riconoscimento degli oggetti e delle persone è una parte fondamentale nel funzionamento dei dispositivi mobili, e per questo motivo Google ha inventato Auto Machine Learning, il quale a sua volta ha originato NATSet. Su questo tema, tuttavia, si sta aprendo un dibattito inerente l’eticità di tali programmi. Ricordate il film “Person of Interest”, nel quale attraverso le telecamere si poteva creare una rete di riconoscimento e di sorveglianza delle persone a livello globale? Ebbene, il rischio dell’abuso di NATSet è proprio questo.

Qualcuno, infatti, potrebbe decidere di fare in modo che Auto Machine Learner crei delle reti per la sorveglianza di massa o la gestione di armi intelligenti. Ed è proprio la violazione della privacy ciò che spinge i più scettici ad opporsi all’utilizzo di questi programmi, che secono loro sarebbero capaci, seppur involontariamente, di arrecare dei danni alle persone.

A tal proposito, è necessario fare alcune puntualizzazioni: la prima di queste risiede nel fatto che le tecnologie in uso al giorno d’oggi sono capaci di assolvere ad una quantità di funzioni limitata (anche se in modo impeccabile). Per quanto riguarda la violazione della privacy e la creazione di armi, invece, bisogna precisare che stanno nascendo molte istituzioni dirette al controllo delle intelligenze artificiali. I principali Governi del mondo, inoltre, si stanno accordando per proibire l’utilizzo di queste ultime nella creazione di armi.

 

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