I rifiuti organici come risorsa green per aumentare l’efficienza energetica

Avere un ambiente più pulito e salubre dovrebbe essere l’obiettivo comune delle grandi multinazionali e delle imprese di dimensioni medio-piccole. Alcune obbligate per legge, altre per convinzione, comunque le aziende stanno cercando di investire su forme alternative di produzione di energia che consentano di abbattere i costi relativi a quest’ultima e mantenere invariata la capacità produttiva dei loro impianti.

trattamento rifiuti organici

Credits: ha.gruppohera.it

Diminuire l’inquinamento ambientale è una necessità di cui tutti siamo consapevoli; inquinamento che sta causando non pochi problemi in svariati settori produttivi (come per esempio quello agricolo, in cui la coltura e la maturazione dei vari frutti della terra vengono costantemente alterati, influenzando il settore dei servizi ad essi collegati).

Proprio allo scopo di sconfiggere l’inquinamento, le istituzioni ambientaliste e le imprese manifatturiere si stanno impegnando nella promozione di una politica che punti a combattere quei fattori che causano la contaminazione della natura. Secondo quanto affermato da diversi ecologisti ed esperti del settore, una delle cause principali dell’inquinamento risiede nello spreco di materie prime che potrebbero essere riutilizzate in modo diverso rispetto alla precedente destinazione d’uso.

Sono ancora in pochi a sapere che i rifiuti organici possono rivelarsi estremamente utili nella produzione di energia pulita che renda le imprese maggiormente efficienti. Quindi ciò che prima non era nient’altro che un costo, ora può essere trasformato in una risorsa per generare ricavi. Detto ciò, le domande che ci possiamo porre sono le seguenti: quali sono i vantaggi derivanti dalla raccolta differenziata di rifiuti organici? E che cosa si può ricavare dalla selezione e dal trattamento di tali sostanze?

 

Il trattamento dei rifiuti organici

E’ un passo fondamentale per la produzione di energia.
Dati alla mano, gli esperti affermano che i rifiuti organici di origine vegetale e animale costituiscono circa il 35% dei rifiuti domestici smaltiti annualmente da ogni famiglia. Se parte di questi è costituita da pezzi di cibo non commestibili e destinati ad essere gettati nella pattumiera (come bucce, gusci, torsoli, ossi e lische), è necessario ravvisare anche che, purtroppo, ogni anno le famiglie italiane gettano mediamente fra i 35 ed i 48 chilogrammi di cibo commestibile, che viene acquistato nei supermercati e poi lasciato nella dispensa fino a quando non ci si accorge che è troppo tardi per consumarlo.

A tal proposito va detto che ogni volta che un alimento viene gettato nella pattumiera senza essere consumato lo spreco diventa doppio, perché oltre al pezzo di cibo viene sprecato anche il suo costo ambientale, che è costituito da tutte quelle risorse che sono state utilizzate per produrlo (ad esempio i fertilizzanti, l’acqua, ecc..).
La modalità principale per diminuire questo spreco consiste nella raccolta differenziata, che presenta innumerevoli vantaggi, fra cui:

  • una minor quantità di rifiuti portati in discarica o dispersi nell’ambiente circostante;
  • un impatto ambientale drasticamente ridotto, che deriva dalla minor dispersione di metano nell’atmosfera;
  • la possibilità di produrre una maggior quantità di energia pulita che possa sostituire quella tradizionale, nettamente più inquinante e nociva alla natura ed alla salute dell’uomo.

La selezione dei rifiuti organici, che passa anche attraverso la rimozione da questi ultimi di altre sostanze non degradabili (come per esempio la plastica oppure svariati tipi di metalli), porta alla formazione di due composti principali: il compost ed il biogas.
Quali sono le differenze fra i due? La risposta risiede soprattutto nella loro destinazione d’uso. Essendo allo stato gassoso, il biogas deriva dalla decomposizione batterica di materie organiche e viene utilizzato per ricavare energia elettrica ed energia termica, mentre il compost è una sostanza allo stato solido che viene usata come fertilizzante alternativo ai concimi tradizionali allo scopo di migliorare le caratteristiche del terreno sul quale si intende coltivare.
Come potrete notare, fra queste due sostanze quella più adatta alla produzione di energia è il biogas. Quali sono i suoi benefici principali?

 

I vantaggi del biogas

L’utilizzo del biogas rappresenta un passo in avanti importantissimo per tutte le imprese che vogliono abbattere i costi di smaltimento dei rifiuti e disporre di grandi quantità di energia; questo perché permette un’alta sostenibilità ambientale unita alla possibilità di produrlo in qualunque luogo sia necessario.
Detto ciò, è lecito chiedersi perché il biogas è più efficace rispetto ai combustibili tradizionali? Quali sono i suoi vantaggi?

Fra i principali, meritano particolare considerazione:

  • un’alta sostenibilità ambientale, derivante dal fatto che con l’utilizzo di questo combustibile si evita l’uso dei combustibili fossili, la cui pericolosità per la nostra salute è ormai nota a tutti. Inoltre, è necessario puntualizzare che la produzione del biogas comporta il rilascio nell’atmosfera di una minore quantità di anidride carbonica, e ciò costituisce un bene sia per l’uomo che per la natura;
  • una grande affidabilità, derivante dal fatto che il biogas è sempre disponibile e la sua produzione non è legata alla presenza di particolari condizioni meteorologiche favorevoli (questo non accade, ad esempio, con l’energia eolica o quella solare, la cui produzione dipende dalla presenza di un meteo ventoso o soleggiato);
  • infine, un altro vantaggio offerto dall’utilizzo del biogas risiede nella possibilità di produrlo in qualsiasi luogo si desideri, a prescindere dal fatto che ci troviamo in una zona di campagna o in un’area industriale. La sua riproducibilità in qualunque luogo comporta una maggior disponibilità di energia elettrica o di calore laddove essi siano necessari (oppure nei luoghi in cui sia più conveniente utilizzarli). Questo è il motivo per cui, soprattutto nei Paesi meno industrializzati, gli impianti (seppur di piccole dimensioni) addetti alla produzione di biogas stanno aumentando in modo considerevole, con la conseguente diminuzione dell’utilizzo di legna da ardere (il quale, a sua volta, implica un importante decremento del disboscamento).

La produzione di biogas, tuttavia, richiede una raccolta delle materie organiche ben eseguita per rivelarsi davvero efficace, e proprio l’accuratezza di tale selezione è ciò su cui le organizzazioni che hanno a cuore la tutela dell’ambiente stanno investendo tutte le loro risorse.

 

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