Il tema della sostenibilità ormai è sempre più attuale. Ecco perché si sta guardando sempre più a delle nuove soluzioni che possano garantire non solo rispetto dell’ambiente, ma anche efficienza energetica.
Questo fa intendere il motivo per cui i pannelli solari nel futuro prossimo potrebbero diventare ancor più utili e diventare soprattutto un’utile fonte di energia.
News dal Mercato
Stando infatti alle ultime notizie, sembra proprio che la prossima generazione di pannelli solari che verrà lanciata sul mercato possa garantire un’efficienza ben quattro volte superiore rispetto a quella attuale. Un’autentica rivoluzione che potrebbe aprire delle prospettive molto interessanti. In primis pensando al rispetto dell’ambiente e alla capacità di questi sistemi di trasformare calore in elettricità. Una soluzione che farebbe in modo da avere una resa massima da una quantità di calore anche modesta.
D’altronde quello dei pannelli solari è uno dei settori più floridi degli ultimi anni.
Sono sempre di più le aziende, ma anche i privati, che scelgono di utilizzare questi ottimi sistemi per ottenere energia senza pesare in alcun modo sull’ambiente. Sembra che il futuro di questo tipo di prodotti possa essere ancor più roseo delle aspettative di qualche anno fa. Infatti alla base di questa crescita ci sarà una tecnologia tutta nuova che ne potrà aumentare la produttività energetica. Un aspetto non da poco se si pensa che l’aumento potrebbe determinare una crescita di efficienza addirittura quattro volte superiore rispetto a quelli utilizzati attualmente.
Gli studi in questo settore parlano chiaro: si potrebbe concretamente passare dal 20% attuale a un 80%, numero a dir poco impressionante e nel contempo molto entusiasmante in un’ottica di sostenibilità.
Il Team della Rice University
Chi sostiene queste stime è un apposito team di scienziati della Rice University. Qui sono stati svolti degli studi per arrivare ad una soluzione del genere e fare in modo che l’ambiente risenta sempre meno dell’attività umana.
Gururaj Naik e Junichiro Kono sono i due esperti che hanno guidato lo studio e che sono quindi stati in grado di trovare il modo giusto per trasformare il calore disperso all’interno dell’atmosfera in energia utilizzabile dall’uomo. Un passo che potrebbe cambiare molto nella vita delle persone e aprire ad un’ottica proiettata decisamente al futuro.
Vale la pena sottolineare che al momento la tecnologia che è stata messa a punto dai due studiosi è ancora solo teorica. Il che vuol dire che ci vorrà ancor un po’ di tempo per vederla nel concreto ma le analisi hanno dato dei risultati particolarmente positivi ed interessanti che se confermati all’atto pratica potrebbero finire nel mirino delle aziende operanti nel settore energetico.
Dunque le basi scientifiche sulle quali si fonda affinché possa funzionare sono state comunque messe nero su bianco, per cui non è da escludere che nell’arco di qualche mese si possa iniziare a realizzare qualcosa di materiale.
La teoria
L’idea di base che è la linea guida di questa nuova generazione di pannelli solari prevede che il calore venga sfruttato per produrre corrente elettrica. Il tutto mettendo a punto un apposito sistema, del tutto originale, capace di trasformare quel calore in energia elettrica mediante un processo molto delicato e che prevederà l’utilizzo di materiali specifici.
Infatti Naik e Kono hanno valutato la possibilità di utilizzare dei microtubi in carbonio: sarebbero proprio questi gli elementi chiave per “catturare” il calore disperso nell’atmosfera. Questi stessi microtubi, posti all’interno di una struttura, riuscirebbero in particolare ad assorbire una lunga serie di fotoni termici che vengono normalmente emessi dal corpo che emette calore. Sono proprio questi stessi fotoni che vengono utilizzati per produrre l’energia elettrica utile all’uomo.
Ovviamente le tecnologie moderne permettono già di fare questa conversione, ma la più grande novità messa a punto dai due è stata quella di migliorarne l’efficienza di ben quattro volte.
Il futuro dei pannelli solari potrebbe essere più roseo che mai: una nuova tecnologia può teoricamente aumentare la loro efficienza di 4 volte, dal 20% circa attuale a un impressionante 80%. A sostenerlo è una equipe di scienziati della Rice University, guidati da Gururaj Naik e Junichiro Kono, che hanno trovato un modo per trasformare il calore disperso in atmosfera in energia elettrica.
Attualmente sul mercato si possono trovare dei sistemi capaci di ottenere energia ma che non hanno un’elevata efficienza.
Un balzo di questo genere potrebbe aprire perciò concretamente le prospettive ad una rivoluzione completa nel settore dell’energia. Tenendo presente infatti che si potrebbero aprire delle ottime possibilità per quanto concerne i mezzi di trasporto, ad esempio, ma anche alcuni progetti decisamente più complessi.
Infatti continuando su questa strada non è certo da escludere che si possano studiare appositi sistemi per sequestrare e magari riutilizzare l’anidride carbonica presente nell’aria.
L’idea è quella di realizzare un dispositivo fisso che non abbia perciò alcun tipo di parte mobile. Questo potrebbe essere integrato con alcuni moduli fotovoltaici che si possono già trovare in commercio. L’efficienza di questi ultimi arriva al 22% per cui grazie ad un sistema del genere si potrebbe migliorare anche la qualità dei moduli stessi. Bisogna perciò evidenziare che l’idea base di Naik e Kono è quella di comprimere l’energia termica di scarto, ovvero tutto quel calore che tende a diffondersi nell’atmosfera.
Questo lo si può trasformare direttamente in energia elettrica in un modo alquanto efficiente che permetterà di avere ottime quantità di energia senza determinare danni ambientali, come successo già nel corso degli anni.