Fino a pochi anni fa, quando si parlava di robot, si pensava a film di fantascienza o a giocattoli per i più piccoli. Oggi, invece, i robot sono una realtà sempre più presente nel quotidiano, in casa, negli ambienti lavorativi e nei laboratori di ricerca.
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A breve, i robot saranno anche in grado di lavorare, in particolare di assumere il ruolo di poliziotti, controllando e pattugliando le strade. Non si tratta di un film di fantascienza, ma della realizzazione di un progetto del quale già si erano avute le prime notizie lo scorso anno e che, oggi, sono diventate realtà.
A Dubai, infatti, sono stati presentati i primi poliziotti robot. Il capo della polizia della capitale, ha ufficializzato l’entrata in servizio del primo cyber-poliziotto. Dotato di busto, braccia e volto, il robot si muove tramite una pedana con ruote, che gli permette di camminare in maniera autonoma
La presentazione degli automi è avvenuta durante l’esposizione GITEX, ossia la Gulf Information Technology Exhibition. Si tratta di un importante appuntamento legato al mondo della tecnologia, in grado di convogliare le migliori invenzioni relative all’Intelligenza Artificiale e non solo.
Il robot poliziotto, che al momento ancora non ha un nome ufficiale, nasce grazie alla collaborazione tra Google e la IBM, in particolare con il team di ricerca che lavora con Watson, il super-computer in grado di rispondere a domande poste in linguaggio naturale.
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Naturalmente, non bisogna immaginare un robot cacciatore di assassini o rapinatori, visto che le funzioni di questo prototipo saranno soprattutto quelle di interazione con le persone in determinati ambienti, di esecuzione di comandi provenienti dalla centrale di riferimento o di mansioni semplici in ufficio.
Le prime sperimentazioni partiranno a maggio e vedranno il robot poliziotto impegnato nel grattacielo Burj Khalifa, noto per essere il più alto grattacielo del mondo.
In questo contesto i compiti del cyber-poliziotto saranno soprattutto quelli di controllo. Come una precisa telecamera, il robot potrà sorvegliare e controllare determinate situazioni o persone, muovendosi per avere una visione più precisa e dettagliata di quanto succede nell’ambiente circostante. Grazie a una serie di sensori e di fotocamere, infatti, questi moderni poliziotti potranno scattare fotografie su richiesta della centrale per identificare persone o situazioni ma potranno anche essere d’aiuto a cittadini in difficoltà.
Per rassicurare il grande pubblico, bisogna dire che tutte le immagini che vengono immagazzinate all’interno della memoria del robot non saranno mai rese pubbliche per garantire sempre la massima privacy di quanti vengono ritratti dalle fotocamere durante normali controllo di routine.
Il funzionamento della telecamera, infatti, è strettamente collegato a un sistema di riconoscimento facciale che porterà la telecamera a inquadrare ed effettuare foto solo in caso di coincidenza tra quanto rilavato dai sensori e quanto presente nel database del robot stesso. Inoltre, essendo dotato di rilevatori per il fumo, potrà rintracciare eventuali fumatori in aree non autorizzate o segnalare con precisione l’origine di incendi. Infine, il robot sarà al servizio di quanti vorranno effettuare denunce o pagare multe grazie al touch-screen presente sul corpo del robot stesso.
La realizzazione del robot poliziotto ha previsto due differenti fasi, una di progettazione e l’altra realizzazione. In entrambi gli step, come si può immaginare, la realizzazione del robot di per sé non è stata complessa mentre molto più ardua è stata la creazione dei programmi di Intelligenza Artificiale che caratterizzano il robot.
Tra le differenti capacità del cyber-poliziotto, infatti, vi sono quelle di utilizzare app per conoscere le condizioni del traffico e definire la localizzazione di incidenti o scene del crimine. Tuttavia, per la messa in funzione del primo prototipo si è scelto di utilizzare un ambiente chiuso, ossia gli spazi interni del celebre grattacielo, in modo da poter controllare e gestire al meglio sia il poliziotto sia le reazioni che potrebbero avere le persone che, probabilmente, saranno incuriosite dalla presenza di questo nuovo paladino della legge.
Al momento la polizia di Dubai potrà contare solo su un unico esemplare di robot poliziotto, ma il progetto prevede un rapido incremento del numero di cyber-agenti che, nei prossimi anni, forniranno un supporto ai colleghi in carne ed ossa e, solo dopo un accurato periodo di prova e di test, potranno svolgere ruoli più complessi. Come si diceva inizialmente, quindi, nessun inseguimento, arresto o indagine sarà condotta da robot ma il loro lavoro sarà soprattutto di controllo e di supporto al cittadino.
Anche se il cyber-poliziotto ha suscitato un grosso interesse, soprattutto per i sistemi tecnologici di cui è fornito e per l’elevato livello dei software di intelligenza artificiale, va sottolineato che non si tratta del primo robot che viene utilizzato in veste di tutore della legge.
Il progetto nato dalla collaborazione tra IBM e Google, però, è il primo in grado di interagire con le persone che, come indicato in precedenza, potranno utilizzare il touch screen sul petto del poliziotto per comunicare con la centrale, fare denunce o pagare multe.
Infine, va ricordato che pur essendo un robot, anche questo poliziotto non potrà prestare servizio ventiquattro ore al giorno: ogni otto ore circa, infatti, dovrà rientrare in centrale per ricaricare le batterie di cui è dotato. Se per ora, quindi, l’unico robot non avrà possibilità di avere un sostituto durante il periodo di ricarica, nei prossimi anni è prevista una vera e propria squadra di robot poliziotti, in grado di coprire le aree da controllare per tutta la giornata, garantendo il cambio ai colleghi umani e non.