Domotica: Zuckerberg presenta Jarvis, maggiordomo domotico

L’obiettivo principale di Mark Zuckerberg per il 2016 è stato quello di costruire un assistente personale dotato di intelligenza artificiale e controllo vocale da integrare nel sistema domotico della sua casa. Ora che ha terminato la prima versione del suo “Jarvis“, ispirato all’IA di Iron Man, il CEO di Facebook sta pensando di rilasciare il codice da lui creato.

cervello intelligenza artificiale

Jarvis, l’intelligenza artificiale di Mark Zuckerberg

In un lungo post pubblicato lo scorso dicembre su Facebook, l’amministratore delegato del social di Menlo Park, Mark Zuckerberg, ha fatto il punto sullo sviluppo del maggiordomo digitale per la sua casa di San Francisco.

Gli ci sono volute 100 ore negli ultimi 12 mesi per mettere a punto Jarvis, acronimo di Just a Rather Very Intelligent System, un sistema di intelligenza artificiale in grado di controllare le luci e l’impianto di sicurezza della sua casa, avviare la musica, avvertire che la cena è pronta, sparare magliette e persino fare toast con un tostapane del 1950.
Sul mercato ci sono già degli assistenti domotici di questo tipo, basti pensare a Siri di Apple e Cortana di Microsoft, ma nessuno di essi possiede la capacità di Jarvis di apprendere i gusti dell’utente.

Jarvis non è un semplice assistente, ma è un vero tuttofare, capace di imparare dalle abitudini dell’utente, di usare un linguaggio naturale, di apprendere nuovi termini e nozioni e dotato persino di senso dell’umorismo.

Non è un prodotto Facebook, ma un progetto personale, anche se il suo ideatore non esclude che in futuro possa diventarlo.

 

La sfida: un codice per far comunicare i vari dispositivi

Il fondatore di Facebook ha svelato che la sfida è stata più facile del previsto, ma l’aspetto più complicato si è rivelato connettere tra loro tutti i diversi dispositivi della casa.
Non tutti questi apparecchi sono infatti connessi a Internet o consentono di attivare l’accensione e lo spegnimento da remoto, perciò Zuckerberg ha dovuto apportare delle modifiche per adattarli alle sue esigenze. Ad esempio, non trovando un tostapane che gli permettesse di spingere giù il pane anche quando non è acceso per poter avviare la tostatura in automatico, egli ha finito per prendere un vecchio tostapane del 1950 e montarvi un interruttore connesso.
Tra i sistemi di automazione utilizzati dal fondatore di Facebook vi sono Creston per l’illuminazione, il termostato e le porte, Sonos e Spotify per la musica, la Nest cam e il tv Samsung. Prima di costruire il prototipo di IA vero e proprio, Zuckerberg ha dovuto scrivere un codice apposito per far comunicare i diversi sistemi tra loro.
Tra le tecniche di IA utilizzate da Jarvis vi sono l’elaborazione del linguaggio, il riconoscimento vocale e del volto. Per quanto riguarda le interfacce utente, Zuckerberg ha usato Messenger bot, iOS voice app e Door Camera.

 

Cosa sa fare Jarvis


Ecco una lista delle principali funzioni dell’assistente personale di Zuckerberg.

Avviare la musica in base alle preferenze dell’utente: Zuckerberg ha insegnato al suo assistente a riconoscere sia la sua voce che quella di sua moglie, Priscilla Chan; in questo modo, Jarvis è in grado di avviare la musica a seconda dei gusti del richiedente. Se il mood non è adeguato, basta dirgli di suonare qualcosa di più leggero e l’assistente correggerà il tiro.

Scansionare i volti dei suoi visitatori e farli entrare dalla porta principale: Zuckerberg ha utilizzato la tecnologia di riconoscimento facciale di Facebook per effettuare la scansione dei volti dei suoi visitatori grazie alle telecamere poste sulla porta di casa.
Le telecamere sono guardate continuamente da un server che gestisce un processo in due fasi: prima viene eseguito il rilevamento del volto e, successivamente, se viene trovata una faccia, esegue il riconoscimento facciale per identificare chi è la persona. Una volta identificata, controlla l’elenco per confermare se era previsto un incontro con quella persona; in caso affermativo, la lascia entrare e informa l’ospite che Mark è in casa.

Chattare con l’utente attraverso l’applicazione Messenger e un apposito riconoscimento vocale per iPhone: l’assistente di Zuckerberg può essere controllato da cellulare e da computer, sia per mezzo di comandi vocali che digitali. Mark ha creato un bot su Messenger che gli permette di dare al suo assistente dei comandi a distanza come “spegni le luci della camera da letto” e un’altra applicazione per dargli i comandi vocali. Se un avventore si presenta alla porta mentre lui non è in casa, il bot lo avvisa, inviandogli anche una sua foto. È interessante notare che il metodo preferito da Zuckerberg per interagire con il suo prototipo di intelligenza artificiale è proprio il bot. Questo perché è in grado di garantire un maggior controllo, oltre ad essere più appropriato e meno fastidioso per gli ospiti rispetto ai comandi vocali.

Per quanto riguarda la voce di Jarvis, quando l’ottobre scorso il fondatore di Facebook aveva dichiarato di essere alla ricerca di una voce per il suo sistema di intelligenza artificiale domestico, si era candidato Robert Downey Jr., l’attore che interpreta Iron Man. Alla fine però la scelta è caduta su una delle voci più calde e amate dagli americani, ovvero quella di Morgan Freeman, il quale ha accettato, come si può verificare dal video postato sul social.

Parlare come un essere umano e dire battute: Zuckerberg voleva che il suo assistente digitale avesse il senso dell’umorismo e l’ha programmato di conseguenza. Un esempio? In uno dei video in cui vengono mostrate le funzionalità di Jarvis, Mark chiede alla sua IA una bella canzone del gruppo canadese Nickelback, ma l’assistente gli risponde che non può farlo perché non ce ne sono.

Secondo il CEO di Facebook, una volta che puoi parlare con un sistema, gli attribuisci uno spessore emotivo superiore rispetto ad un computer con il quale potresti interagire mediante l’utilizzo di testo o di un’interfaccia grafica. Dovendo poi interagire anche con sua figlia Max, Mark ha voluto che le interazioni fossero divertenti.

Jarvis diventerà un prodotto Facebook?

Mentre l’assistente è al momento legato solo alla sua abitazione, Zuckerberg sta prendendo in considerazione l’idea di creare una versione del suo maggiordomo digitale da rilasciare o che diventi la base per la costruzione di un nuovo prodotto.

Nel post in cui spiega il funzionamento di Jarvis, Mark ha scritto che sarebbe interessante renderlo disponibile per il mondo.

Il fondatore di Facebook ha pensato anche di rendere il codice open source, ma è attualmente eccessivamente legato alla sua casa, ai suoi elettrodomestici e alla configurazione della rete. Se mai dovesse costruire un sistema con maggiori funzionalità domotiche, lo rilascerebbe.
Zuckerberg prevede, infine, che l’IA sarà sempre più accurata nel prossimo futuro e che sarà in grado persino di combattere le malattie.

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