La batteria del futuro è in vetro e durerà molto di più

Si tratta di una batteria di ultimissima generazione molto potente e realizzabile in ogni sua parte in vetro. Questa batteria ha la possibilità di immagazzinare moltissima energia ad una temperatura molto più bassa rispetto alle comuni batterie.

 

mano con smartphone dalla batteria scarica

 

Chi è l’inventore della batteria in vetro?

 

john goodenough and barack obama

image credits: www.inc.com

Ad aver messo a punto una di quelle che passeranno alla storia come le scoperte del secolo è stato il tedesco di nascita ma naturalizzato americano John Goodenough.

Classe ’22 e con un entusiasmo da vendere, il signor Goodenough ha insegnato fisica presso l’università texana di Austin e non ha mai messo nel cassetto la sua passione per la scienza. Senza alcun dubbio, le sue intenzioni sono sempre state a dir poco folgoranti.

Tra gli anni ’70 e gli anni ’80, ad esempio, è riuscito a dare forma ad una batteria ricaricabile basata sugli ioni di litio. In buona sostanza, se non fosse stato per lui non avremmo potuto utilizzare i PC, gli smartphone i telefonini e moltissimi altri strumenti che funzionano, appunto, a batteria.

Senza alcun timore di essere smentiti, dunque, possiamo affermare con non poca certezza che al signor Goodenough deve andare il merito di aver modificato il corso della storia e le nostre vite. Nonostante l’età, le sue ricerche non si sono arrestate.

A conferma di ciò c’è un Tweet pubblicato da Enrich Schmidt, CEO della Google che ha reso pubblica la nuova scoperta del grande scienziato. Tra l’altro, a tale riguardo è interessante tenere conto del fatto che una delle aziende che ha puntato tutto sull’hi-tech e sui giovanissimi abbia citato la sensazionale invenzione di un novantaquattrenne ancora perfettamente capace di cambiare le sorti del nostro presente e del nostro futuro.

Una cosa è certa: una simile invenzione potrebbe consentirci di incrementare notevolmente l’utilizzo delle automobili elettriche aumentandone l’autonomia e, soprattutto, diminuendone in maniera importante il prezzo. Un’azienda come Google, ovviamente, non poteva che dirsi soddisfatta oltre che entusiasmata di una simile invenzione e, per tale ragione, non ha perso tempo e ha deciso di farsi portatrice di quanto teorizzato dal signor Goodenough.

 

Le caratteristiche della batterie in vetro

 

Ma cerchiamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire in maniera concreta le caratteristiche di questa batteria. Per prima cosa, è necessario tenere conto del fatto che si tratta di una batteria di ultimissima generazione molto potente e realizzabile in ogni sua parte in vetro. Stando a quanto dichiarato dal signor Goodenough, questa batteria ha la possibilità di immagazzinare moltissima energia ad una temperatura molto più bassa rispetto alle comuni batterie.

Un altro aspetto molto importante da non trascurare riguarda il fatto che queste batterie risultano essere molto più semplici da realizzare. L’elemento essenziale è il sodio, niente affatto difficile da trovare in ogni angolo del modo. In pratica, avremmo a che fare con una batteria costruita in vetro e sodio.

A tutti gli effetti, quindi, potrebbe essere considerata una batteria a basso costo. Per produrla bisognerebbe utilizzare celle cosiddette a stato solido che hanno la possibilità di rilasciare moltissima energia.

Questa tipologia di batteria, poi, avrebbe un ciclo di vita molto più lungo rispetto ad una sua omologa tradizionale. Proprio questo aspetto potrebbe permettere di ottimizzare l’utilizzo delle automobili elettriche. Con le batterie in vetro, infatti, si avrebbe la possibilità di immagazzinare una quantità più consistente di energia e garantire una percorrenza più lunga.

Non solo: queste batterie potrebbero rivelarsi cruciali anche per gli impianti solari e per quelli eolici. A questo punto, appare chiaro che le batterie in vetro potrebbero rappresentare la risposta che tutti stiamo cercando in fatto di energie rinnovabili. Accumulare energia rappresenta l’interrogativo più grande dei nostri tempi.

Per riuscire a passare ad un’economia a livello mondiale cosiddetta ad emissioni zero è necessario riuscire a trovare il modo migliore per immagazzinare energia. In ogni parte del mondo gli scienziati si stano adoperando per riuscire a risolvere questo problema senza, però, raggiungere un risultato concreti.

Appare chiaro, quindi, che gli studi del signor Goodenough possano rappresentare un vero e proprio punto di svolta. Lo staff che sta seguendo le sue ricerche ha deciso di dare priorità a questo progetto che potrebbe dare un nuovo slancio oltre che un nuovo assetto all’economia di tutto il mondo.

 

Batteria in vetro, un’alternativa ai combustibili fossili

 

L’obiettivo è quello di ridurre in maniera considerevole il consumo dei cosiddetti combustibili fossili. Solo in questo modo si riuscirà a fare fronte ai cambiamenti climatici che ogni anno di più mettono a dura prova l’intera popolazione del mondo.

Per il momento, comunque, si tratta solo di una scoperta che potrebbe rappresentare un traguardo importante ma, allo stesso tempo, un ambizioso punto di ripartenza. Ovviamente, prima di passare dalla teoria alla pratica dovrà passare del tempo. Per adesso, infatti, abbiamo a che fare solo con esperimenti di laboratorio. Passare ad una produzione a carattere industriale necessita di tutta una serie di passaggi che devono essere effettuati con la dovuta cautela e rispettando i tempi necessari.

Prima di poter vedere le batterie montate sulle auto elettriche, pertanto, c’è ancora da aspettare un po’. A confermare c’ho è stata Julia Attwood, un’analista della Bloomberg che si occupa, appunto, delle nuove energie che ha fatto presente che ci vorrà ancora tempo prima che si possa passare ad una produzione in serie delle batterie in vetro e sodio sperimentate e messe a punto dalla fervida mente del signor John Goodenough. Un dato molto interessante in merito al quale riflettere riguarda il fatto che il signor Goodenough ha dovuto aspettare ben 11 anni prima di poter vedere utilizzata su larga scala le sue batterie agli ioni di litio.

La scoperta, infatti, è stata effettuata negli anni ‘70 e solo nel ’91 le batterie agli ioni di litio sono entrati nelle nostre vite ed hanno cambiato in maniera a dir poco radicale le nostre abitudini. All’epoca, fu la Sony a decidere di produrre questa tipologia di batterie andando incontro alle esigenze dei consumatori finali.

La scoperta fu fatta nel bel mezzo della crisi petrolifera, quando la necessità di trovare un’alternativa al petrolio era una priorità assoluta. A questo punto, non resta altro da fare che attendere e sperare che il signor Goodenough possa riuscire a vedere realizzata ed utilizzata su larga scala la sua nuova invenzione, sicuramente destinata a cambiare le nostre abitudini e a dare un nuovo slancio ad un’economia ancora troppo legata al passato ma già pronta a guardare al futuro e a fare spazio alle energie rinnovabili.

 

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