In gran parte delle aree del nostro paese le temperature autunno-invernali raggiungono valori medi sufficientemente bassi da giustificare l’impiego di almeno un sistema di riscaldamento, il quale ricopre pertanto un ruolo centrale nell’economia della società e nella qualità di vita della maggioranza della popolazione.Le tecnologie impiegate per riscaldare gli ambienti domestici e, più in generale, gli edifici di qualsiasi dimensione e funzione sono le più svariate. Tuttavia, oggigiorno risulta prevalente il sistema di riscaldamento alimentato a fonti energetiche fossili, quali il gas metano ed il gasolio.
L’impiego di risorse energetiche non rinnovabili e caratterizzate dalla emissione in atmosfera di anidride carbonica, polveri ed altri gas minori più o meno nocivi per la salute umana ha però mostrato negli ultimi anni tutti i suoi limiti e pericoli, soprattutto a seguito dell’aumento di consapevolezza delle conseguenze che questi gas provocano in generale all’ambiente quando presenti in eccesso ovvero in misura superiore allo loro stessa capacità di trasformazione in composti più semplici e meno tossici o di essere riassorbiti dalla flora e dagli oceani.
La ricerca di fonti alternative
Con il delinearsi sempre più chiaramente l’ormai ben noto problema mondiale dell’effetto serra (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_serra) causato dalle attività dell’uomo, compresi gli impianti di riscaldamento tradizionali a fonti fossili, si è cominciato a parlare di interventi necessari per contrastare questa dinamica in corso. Restando in tema di riscaldamento, oggi le strategie attuate per limitare l’impiego dei combustibili fossili sopra citati e, pertanto, ridurre il più possibile il loro contributo all’incremento di anidride carbonica in atmosfera, riguardano principalmente due ambiti: il primo concerne il miglioramento delle prestazioni termiche dell’edificio, ossia la possibilità di impiegare tecnologie e materiali di costruzione più efficienti in termini di isolamento termico in modo da disperdere meno calore e, conseguentemente, richiedere meno energia per mantenere una temperatura interna sufficientemente confortevole (https://it.wikipedia.org/wiki/Isolamento_a_cappotto); la seconda strategia punta l’attenzione sulle tipologie di impianti di riscaldamento alternativi a quelli tradizionali.
L’impiego dell’energia elettrica per il riscaldamento
Tra i sistemi di riscaldamento rispondenti a quest’ultima strategia, annoveriamo quelli che impiegano l’energia elettrica, come ad esempio le comuni stufette elettriche.
In passato la scelta di utilizzare l’energia elettrica per produrre calore non era priva di critiche.
L’elettricità è infatti la forma di energia considerata più nobile, in quanto più versatile e maneggevole, in altre parole, quella di maggior valore intrinseco. Mediante l’energia elettrica è possibile far funzionare macchine di ogni tipo, illuminare locali e spazi aperti nonché dar vita ad infinite altre applicazioni in numerosi settori produttivi, della ricerca e del tempo libero. Il calore, viceversa, specie se di bassa intensità come quello normalmente prodotto in ambito domestico, svolge l’unica funzione di riscaldare, risultando assai arduo un impiego diverso. Per questa ragione era lecito ritenere che la trasformazione dell’energia elettrica in calore, come avviene in tutti i sistemi di riscaldamento elettrici, costituisse sostanzialmente uno spreco economico, giustificabile solo in specifiche situazioni, nelle quali non era possibile o conveniente utilizzare le fonti tradizionali: la classica stufetta elettrica rappresenta infatti una soluzione molto comoda e pratica in taluni contesti in cui occorre produrre calore per soddisfare esigenze transitorie e/o impreviste.
Oggi è una scelta che merita attenzione
Oggi l’impiego di energia elettrica per riscaldare sta scoprendo nuove motivazioni e vantaggi che stanno ribaltando di fatto il confronto con i sistemi tradizionali. Di seguito sono elencati i principali pregi della stufa elettrica, considerata dal punto vista attuale non più come strumento suppletivo o di completamento per altri impianti esistenti, ma come sistema unico o principale per riscaldare gli edifici:
– L’assenza di emissioni di anidride carbonica è il primo importante vantaggio derivante dalla sostituzione delle fonti di calore tradizionali con l’energia elettrica, in quanto così facendo si contribuisce a contrastare i cambiamenti climatici dell’effetto serra citato precedentemente. È doveroso però precisare che questo punto è vero soltanto se l’energia impiagata per scaldare proviene da sistemi di produzione fotovoltaici, eolici ed altri ancora che sfruttano più o meno direttamente l’energia del sole, considerata ragionevolmente illimitata. Se, al contrario, l’energia elettrica utilizzata dalla famosa stufetta dovesse essere stata prodotta da centrali termoelettriche funzionanti a gas o petrolio, si sarebbe comunque avuta emissione di anidride carbonica nell’ambiente, annullando ogni merito “ecologico”;
– Con la diffusione dei pannelli fotovoltaici o piccoli generatori eolici in molte abitazioni private ed edifici pubblici, accade sempre più frequentemente ad esempio che la singola famiglia non sia in grado di sfruttare interamente la propria capacità produttiva elettrica. Nella conseguente situazione di surplus elettrico che si viene quindi a creare, la stufetta elettrica di ausilio ovvero l’impianto di riscaldamento a funzionamento elettrico rappresenta la tecnologia più appropriata ed economica per scaldare i propri locali e, se vogliamo anche l’acqua sanitaria, senza dover ricorrere a fonti esterne. La presenza sul territorio di parchi fotovoltaici ed eolici anche di notevoli dimensioni ha fatto si che l’eventualità appena descritta non sia relegata esclusivamente al piccolo ambito domestico, ma che si possa verificare anche su scale territoriali più ampie, in particolari condizioni di intensa insolazione o di forte vento;
– Riscaldare la casa con l’elettricità presenta anche dei vantaggi in termini di maggior possibilità di automazione e gestione efficiente dell’energia complessivamente consumata e prodotta nella singola unità abitativa o intero edificio. Il settore dell’elettronica, con particolare riferimento a quello più specifico della domotica (https://it.wikipedia.org/wiki/Domotica), sta sviluppano dispositivi sempre più sofisticati per il controllo e regolazione di ogni tipo di elettrodomestico. Dal punto di vista tecnico, la stufa elettrica è più semplice da collegare a un sistema domotico, il quale la può attivare e spegnere automaticamente, ad esempio, in caso di elevata produzione dei moduli fotovoltaici presenti sul tetto;
– La sostituzione di un impianto tradizionale a gas o gasolio con uno elettrico ha anche un indubbio vantaggio in termini di sicurezza. Il carattere esplosivo del gas metano rende di fatto ogni sistema che ne fa uso intrinsecamente più pericoloso. Il gasolio, sebbene non esplosivo, presenta comunque un elevato grado di infiammabilità e produce vapori tossici che lo rendono meno “pulito” del sistema elettrico, ancor prima di essere bruciato nella caldaia.