Riscaldamento elettrico: vantaggi e svantaggi

Se soltanto pochi anni fa avessimo dovuto cercare le motivazioni che potevano giustificare l’impiego di sistemi di riscaldamento elettrici in alternativa a quelli tradizionali, alimentati principalmente da fonti energetiche fossili (gasolio, metano e GPL), avremmo certamente avuto non poche difficoltà a trovarne.

riscaldamento elettricoLa trasformazione dell’energia elettrica in calore in passato era considerata una scelta che doveva essere giustificata da condizioni di convenienza o necessità non comuni, quali ad esempio, un costo superiore del petrolio e di tutti i suoi derivati rispetto alla fonte elettrica, l’impossibilità di utilizzare altre risorse o per il semplice bisogno di avere calore in modo pratico e veloce, anche se più oneroso.

In generale, ogni volta che l’energia elettrica viene convertita in calore, si compie una sorta di “degradazione” da una forma di energia, quella elettrica appunto, dall’alto valore intrinseco grazie alle infinite applicazioni che permette di realizzare, ad un’altra decisamente più povera come il calore che non consente altri impieghi se non quello di scaldare. Senza entrare in complicati tecnicismi, si può dimostrare anche dal punto di vista termodinamico che produrre calore dall’elettricità è notevolmente meno efficiente rispetto al procedimento classico attraverso la combustione di composti energetici (gas, petrolio, ecc.).

Per le considerazioni sopra esposte si può pertanto affermare che il riscaldamento elettrico presentava in passato il grande svantaggio di non essere né conveniente economicamente ne sensato da un punto di vista fisico.

Il contesto socio-economico odierno è profondamente cambiato rispetto a quel passato e, sebbene non sia possibile per le rigide leggi della natura migliorare l’efficienza del processo di ottenimento del calore dalla corrente elettrica, possiamo però dire che sul piano economico nonché ambientale il discorso è sostanzialmente capovolto: l’uso dell’elettricità in qualsiasi applicazione, riscaldamento compreso, ha l’importante vantaggio di non comportare emissioni gassose, in particolare quelle di anidride carbonica.
Questo aspetto è oggi divenuto di estrema rilevanza a seguito della maggiore consapevolezza degli effetti sull’ambiente dell’eccesso di “gas serra” nell’atmosfera, tra i quali si annovera appunto anche il biossido di carbonio (anidride carbonica).
Occorre però precisare che quanto poc’anzi affermato è vero soltanto se a monte del processo di produzione dell’energia elettrica non si colloca la tradizionale centrale termoelettrica, la quale, bruciando ingenti quantità di combustibili fossili, contribuisce in modo rilevante al peggioramento del noto effetto serra (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_serra). Ricapitolando, affinché si possa parlare di vantaggio ambientale nell’uso dell’energia elettrica in generale, in alternativa all’impiego di fonti energetiche fossili, è indispensabile che essa provenga da sistemi di produzione quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico, solo per citare i principali. Tutti questi sistemi sfruttano in maniera più o meno diretta l’energia del sole, considerata, sulla scala temporale umana, sostanzialmente inesauribile.

Volendo proseguire nell’elencazione dei vantaggi (e svantaggi) dell’impiego dell’energia elettrica per riscaldare singoli locali o interi edifici, possiamo analizzare i seguenti aspetti:

  • Dal punto di vista della sicurezza, l’energia elettrica è sensibilmente più sicura degli idrocarburi, in particolare rispetto a quelli gassosi (metano e GPL), i quali presentano il pericoloso difetto di essere esplosivi, richiedendo specifici accorgimenti più o meno onerosi per la loro gestione. Al carattere di esplosività di questi combustibili occorre aggiungere anche la loro elevata tossicità per l’uomo come per tutti gli altri organismi viventi. Il problema relativo alla salute umana non è neppure risolto con l’impiego dei soli combustibili solidi o liquidi come il carbone o il gasolio, che producono rispettivamente polveri e vapori dalle note proprietà mutagene (cancerogeni);
  • Il riscaldamento elettrico è tecnicamente più semplice di quello a gas e si presta in modo estremamente agevole ad essere gestito mediante automatismi o sistemi più intelligenti provenienti dal campo della domotica (https://it.wikipedia.org/wiki/Domotica);
  • La possibilità di riscaldare mediante energia elettrica consente alle famiglie che possiedono sul tetto di casa un impianto fotovoltaico di assorbire l’eventuale eccesso di produzione elettrica. Quest’ultima eventualità è più frequente di quanto non si immagini, poiché il normale dimensionamento di un sistema fotovoltaico è calcolato in relazione al fabbisogno massimo della struttura famigliare media considerata che, di fatto, si verifica in pochi e brevi momenti della giornata, portando così il sistema nelle giornate assolate ad una prolungata condizione di eccesso produttivo. Ciò è ancor più evidente qualora la nostra famiglia modello, invece di possedere celle fotovoltaiche, avesse fatto un piccolo investimento su un generatore eolico, il quale può funzionare e produrre anche durante la notte, ossia quando la maggioranza degli elettrodomestici sono spenti;
  • I costi di installazione di un impianto di riscaldamento elettrico sono considerevolmente inferiori rispetto a quelli di un impianto tradizionale a gas, tipicamente allacciato anche ad un sistema di distribuzione dell’acqua calda per i termoconvettori o altri dispositivi di diffusione del calore. Inoltre, la stufa stessa (caldaia) a gas o GPL è tecnologicamente più complessa di una stufa elettrica, costituita in linea di principio da una semplice resistenza provvista eventualmente di un ventilatore per diffondere l’aria calda. Essendo il grado di complessità del sistema di riscaldamento direttamente correlato alla probabilità di guasti e malfunzionamenti, anche dal punto di vista dell’onerosità di manutenzione ovvero interventi straordinari di riparazione, il riscaldamento elettrico risulta più conveniente.

In uno scenario futuro caratterizzato da un eccesso diffuso di produzione elettrica, quale è appunto quello che si sta configurando negli ultimi anni, risulta sempre più arduo individuare elementi a sfavore del riscaldamento elettrico rispetto a quello tradizionale, tuttavia, quest’ultimo rimarrà probabilmente l’unica soluzione possibile ancora per un lungo periodo in specifici contesti particolarmente isolati e non raggiunti dall’energia del sole. Considerando però i forti investimenti che attualmente si stanno compiendo a favore della tecnologia impiegata per gli accumulatori elettrici (https://it.wikipedia.org/wiki/Accumulatore_di_carica_elettrica), è lecito aspettarsi che già dal prossimo decennio l’energia elettrica potrà essere ancora più accessibile e conveniente di oggi, costringendo il nostro impianto di riscaldamento a gas o gasolio ad una probabile estinzione.

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