L’elettricità è l’energia del futuro?

Si può discutere e discordare su quale potrà essere l’energia del futuro, anche se i dati, le statistiche e la strada intrapresa sembrano portare tutte verso un’unica direzione. Ma su un punto gli esperti e le più alte autorità del settore concordano: carbone e petrolio passeranno il testimone ad altre fonti di energia.

Se il carbone ha trainato l’industria del 1800 e il petrolio è stata l’energia che ha dominato incontrastata il ventesimo secolo, il futuro sarà appannaggio di altre risorse, più sostenibili per l’ambiente per un luogo più vivibile e che daranno grande impulso allo sviluppo economico mondiale.

Queste nuove risorse riconducono tutte all’elettricità che inoltre, grazie a tecnologie che non smettono di progredire, sarà sempre più efficiente, performante e soprattutto pulita.

I dati confermano infatti che negli ultimi 25 anni circa, la quota di elettricità consumata rispetto a quella di energia totale è salita costantemente e le previsioni indicano che l’andamento continuerà in questa direzione.

Il percorso delle risorse vecchie e nuove

Non manca in realtà molto al definitivo tramonto del carbone, considerato poco affidabile da un punto di vista economico e oltretutto estremamente dannoso per l’ambiente. Già molti Paesi hanno annunciato le date entro le quali avverrà l’abbandono di tale risorsa, come l’Italia che l’ha fissata nel 2025, prevedendo che entro il 2050, a causa di tutti questi disinvestimenti, la richiesta di carbone scenderà al di sotto del 5%. Il petrolio invece continuerà ad essere richiesto e consumato in quantità di milioni e milioni di barili al giorno, soprattutto nei trasporti di terra e di aria e con gli Stati Uniti che vorranno continuare ad essere i primi produttori al mondo, ma è incontrovertibile che l’elettricità farà la sua ascesa, crescendo ogni anno di qualche punto percentuale.

Un cammino perciò ancora lungo quello da percorrere, prima che l’elettricità sostituisca il petrolio o quantomeno lo scalzi come prima fonte di energia, per un passaggio che si prospetta comunque inevitabile.

L’unica eccezione è rappresentata dal gas naturale che grazie a incentivi e sovvenzioni che riceve costantemente continuerà a svolgere un ruolo primario.

Le fonti rinnovabili nel futuro

Se il mondo ha deciso di arrestare l’inquinamento ambientale è necessario privilegi soluzioni sostenibili che non prevedano l’emissione di anidride carbonica. Attualmente, secondo un report dello scorso luglio, le fonti rinnovabili, in Europa, pesano per un 40% circa dell’intero mix energetico, con l’obiettivo di raddoppiare questa percentuale entro il 2050.
Questi ambiziosi numeri si spiegano con l’impulso che la tecnologia ha dato alla produzione e ai sistemi di stoccaggio dell’energia, con la diffusione dei veicoli elettrici, con un drastico calo dei prezzi che inevitabilmente porterà a un inesorabile salto verso l’elettricità.
In India e Cina è il sole la fonte rinnovabile più economica, in Europa questo ruolo sarà svolto dal vento, ma che le energie rinnovabili stiano di fatto prendendo la giusta via dell’espansione è dimostrato dagli ingenti investimenti che molti Paesi destinano a tali impianti, con il preciso scopo di arrivare ad un sistema energetico che sia totalmente alimentato da fonti rinnovabili. Il quadro è appunto ambizioso, ma assolutamente alla portata di ben quasi 140 Paesi, a sentire il parere di autorevoli ricercatori. L’esempio da seguire è quello del Costa Rica che nel 2017 ha prodotto energia per più di 300 giorni utilizzando soltanto fonti rinnovabili, in particolare derivanti da impianti geotermici, eolici e soprattutto idroelettrici.

I vantaggi

I vantaggi di un’energia rinnovabile sono sotto gli occhi di tutti: se i combustibili fossili sono tossici, le fonti energetiche rinnovabili sono pulite e a zero emissione di gas serra.

Ma gli aspetti positivi di queste risorse non si esauriscono con il minor inquinamento, anche se resta un aspetto basilare e importantissimo. Le energie rinnovabili non risentono di crisi petrolifere o esaurimento di materia prima. Sono più efficienti, se si pensa che le auto elettriche hanno un’efficienza maggiore del 40% rispetto alle auto a combustione e le pompe di calore, in materia di riscaldamento, del 50% rispetto ad impianti tradizionali: le reti elettriche possono essere facilmente digitalizzate, lo sviluppo di questo settore porterebbe a creare milioni di posti di lavoro e inoltre si ridurrebbero le morti dovute agli effetti dell’inquinamento.

Per far sì che la diffusione su larga scala di queste risorse non si arresti occorre predisporre normative e regolamenti che ne favoriscano il processo, una visione di lungo raggio che preveda punti di ricarica per i veicoli elettrici, una collaborazione stretta e profonda fra le aziende e i laboratori di ricerca e soprattutto una sensibilizzazione pubblica e una direzione politica unidirezionale affinché ognuno dia il proprio contributo per dare inizio al secolo dell’elettricità.

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