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Come calcolare i punti luce e i watt necessari per illuminare una stanza ad uso privato

Uno degli aspetti che può fare veramente la differenza in una casa è sicuramente una corretta illuminazione. É fondamentale quindi riuscire a capire quanti lux e watt sono necessari per illuminare adeguatamente ogni stanza. 

Ph. credits: https://www.lampadarilucedesign.it/

Lux, lumen e watt 

Con lux si intende l’unità di misura di riferimento per l’illuminazione, ogni lux corrisponde a un lumen per ogni metro quadrato di superficie. Se i lumen di una lampada sono quindi un valore fisso, i lux variano a seconda della percezione dell’occhio, per esempio se si è più o meno vicini alla lampada. 

I Watt invece sono utilizzati a livello internazionale per indicare la potenza di una determinata lampada, ed è usato per indicare nello specifico con quale velocità l’energia elettrica viene dissipata. 
Ogni watt viene calcolato moltiplicando un volt per ampere. A seconda del tipo di zona che si andrà a prendere in esame sarà quindi necessaria una visibilità differente.

Vediamo quali sono i coefficienti da considerare a seconda della tipologia di stanza che vogliamo illuminare.

Uno studio, per esempio, avrà bisogno di un’ottima visibilità e quindi il coefficiente lux dovrà essere di almeno 300. Se invece l’area da illuminare richiede un risultato più soft, come un salotto o un ambiente in cui comunque si desidera rilassarsi, il coefficiente lux da considerare sarà tra i 150 e i 200. Una cucina invece è preferibile abbia circa 350 lux mentre una stanza da letto tra i 100 e i 150 lux. 

Un caso particolare è il bagno, infatti se la stanza richiederà anche solo 150 lux lo specchio, indispensabile per una corretta toelettatura quotidiana, dovrà garantire almeno 400 lux. 

Per le zone di passaggio, come i corridoi o le scale così come per i vari ripostigli, basterà tra i 100 e i 150 lux. 

Tipologia di lampade

Ovviamente ogni lampada avrà un emissione differente, e quindi sarà preferibile più per un ambiente piuttosto che per un altro. Le lampade ad incandescenza alogene sono, per esempio, una soluzione ideale se si desidera illuminare un tavolo da lavoro o comunque uno studio che richiede quindi un’ottima visibilità. Ne esistono di due tipi: a bassissima tensione da 6-12-24 V e a tensione di rete. Inoltre esiste anche la tipologia IRC, cioè a risparmio energetico, che necessita di un trasformatore. 

Le lampade fluorescenti invece sono costituite da un tubo di vetro rivestito da uno strato di polveri fluorescenti e hanno bisogno di un reattore per funzionare. Queste lampade sono perfette sia per illuminare aree interne che esterne, soprattutto nel caso in cui vi sia necessità di un utilizzo continuato della luce. 

Le lampade al neon possono essere lineari o circolari (T5 con un diametro di 16 mm o T8 con un diametro di 26 mm). Sono utilizzate solitamente in uffici o locali commerciali e hanno un’efficienza luminosa che varia dai 50 ai 120 lumen/watt. 

Le lampade fluorescenti compatte, o lampade a risparmio energetico, sono molto più efficienti e longeve rispetto a quelle ad incandescenza. Hanno un’efficienza luminosa che varia dai 50 ai 75 lumen/watt e durano circa diecimila ore. 

Le lampade a LED vengono utilizzate comunemente nel campo dell’elettronica per le varie spie dei dispositivi elettronici (telecomandi, televisori ecc..). A parità di luce emessa rispetto a quelle ad incandescenza permettono un risparmio energetico dell’80%. 

Come calcolare i lumen necessari

Una volta analizzato le varie caratteristiche delle lampade è necessario quindi capire come calcolare i lumen di cui ogni ambiente necessita. Vi sono infatti diverse variabili da considerare:

    • dimensioni della stanza:sarà necessario infatti misurare sia la lunghezza che la larghezza della zona moltiplicando i due valori così da conoscere la superficie da illuminare;
  • analizzare il livello di illuminazione di cui la stanza necessita.

A questo punto non resta altro che combinare i dati ottenuti così da sapere quanti punti luce sono necessari per quel determinato ambiente e che tipologia di lampade è preferibile a seconda del tipo di illuminazione e utilizzo che è necessario. 

Secondo le norme vigenti, per esempio, un’area di lavoro necessita di circa 350 lumen per mq, quindi se per esempio la zona da illuminare è di 100 mq saranno necessari circa 35.000 lumen. Lo stesso procedimento lo si può svolgere per qualunque altro ambiente privato o commerciale così da garantire una visibilità adeguata a seconda dello spazio interessato e all’uso che se ne farà dell’ambiente.

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